Per incontri, informazioni e/o suggerimenti: renato.farina@hotmail.it

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sabato 3 dicembre 2016

La politica e il consenso immediato




Dal dramma del terremoto ad Amatrice e nelle zone circostanti vengono alla mente alcune considerazioni che sono comunque sulla bocca di tutti. Il disastro purtroppo c’è tutto e pensare che, nel giro di un minuto, cambia drammaticamente la vita fa venire i brividi ma conforta che la mobilitazione dei soccorsi è stata impeccabile e la grande “comunità Italia” questa volta non ha fallito nell’aiuto immediato e nei primi provvedimenti per la ricostruzione. Un evento inevitabile il terremoto ma evitabile può essere la sua furia distruttrice. Mi ha colpito che la magistratura sia intervenuta con immediatezza per puntare i riflettori su alcune strutture che non hanno resistito al sisma, perché non sono state messe in sicurezza  o sono state costruite male e quindi fuorilegge.   Fa impressione anche la mala gestione dei fondi concessi per la prevenzione e la messa in sicurezza dal rischio sismico, si è preferito in molti casi abbellire la struttura anziché usare le risorse per la sicurezza degli edifici, certo meno appariscente e meno utile al consenso immediato nella speranza che il terremoto poi non si manifesti mai. A questa distrazione di fondi  si verifica purtroppo una partecipazione diffusa: Istituzioni pubbliche, chiesa e privati cittadini. Come tutti mi auguro che, se ci sono stati errori o peggio colpe, vengano sanzionate ma soprattutto come tutti mi auguro che sia una lezione in prospettiva.  I finanziamenti per la messa in sicurezza antisismica devono essere impiegati nel modo più trasparente possibile ma i bandi spesso si prestano a mille interpretazioni dove possono navigare i disonesti, oppure quelli che hanno bisogno  del consenso immediato  come spesso succede per chi è impegnato in politica. Quanti lavori pubblici vengono messi in cantiere in funzione del consenso anziché delle reali necessità e a scapito spesso della manutenzione straordinaria e della sicurezza. Il pensiero va anche al mio comune dove sono in atto finanziamenti specifici per la prevenzione del rischio sismico. La delibera  recita: “Affidamento dei lavori  di miglioramento sismico dell’edificio … villa Romani…”, e a me sembra che il linguaggio burocratico prenda ancora una volta il sopravvento perché l’edificio non deve essere solo migliorato ma bensi posto in sicurezza antisismica secondo la normativa vigente. Non è solo una questione di termini da Accademia della Crusca ma di sostanza nella correttezza dell’intervento. Vorremmo essere certi che il nostro Sindaco vigili sul contenuto dei bandi di finanziamento dei lavori e non lasci nelle sole mani dei tecnici la responsabilità degli interventi perché la struttura tecnico/amministrativa del Comune è bravissima a navigare fra le norme della burocrazia spesso incomprensibili ai più  e utile solo a salvare la forma anziché la sostanza.  

Renato Farina      

domenica 2 ottobre 2016

Un sogno svanito


UN SOGNO SVANITO?
In questo periodo sento importante una riflessione sulla grande Comunità Europea che purtroppo anziché diventare la casa dei cittadini europei è diventata un condominio litigioso. Era inevitabile vista la non integrazione politica. La Comunità Europea è diventata una sommatoria di regole che nel tempo delle vacche grasse potevano essere sopportate ma ora sia per la crisi economica, sia per l’irruzione sulla scena politica di soggetti che tutto pensano fuorché alla integrazione europea e non secondario il preoccupante fenomeno delle migrazioni che aldilà della buona volontà non siamo capaci di gestirlo come Comunità Europea non si riesce a continuare il processo di integrazione ma anzi è una continua lotta degli stati nazionali contro le Istituzioni Europee per strappare concessioni in modo particolare sotto l’aspetto economico e della gestione dei migranti. In questo clima si sono sviluppati sentimenti di ribellione e molti seguono chi urla più forte e chi fa le proposte più indecenti. D'altronde quando un problema viene lasciato marcire, in molti, non avendo idee, si lasciano prendere dalle proposte più assurde. Basta pensare alla costruzione dei muri per la difesa dei confini e purtroppo i paesi più bellicosi sono proprio quelli che fino a ieri erano isolati dal mondo libero, se ne sono dimenticati dopo essere stati accolti nella grande famiglia Europea. Personalmente ho sempre sognato la costruzione degli “Stati Uniti d’Europa” e per realizzare questo si dovrebbero vedere all’orizzonte leader politici capaci di proposte audaci di unione dei popoli europei. Stanno invece emergendo, anzi sono già emersi, leader che propongono la distruzione di quello che già esiste basti pensare all’ultimo grande strappo dall’Unione della Gran Bretagna. E’ strano però come chi predica l’uscita dalla Unione Europea, continui comunque a farsi accreditare il lauto stipendio di parlamentare europeo, magari un po di vergogna non farebbe male. All’interno di questo processo di disgregazione si sente un assordante silenzio anche della politica locale che anziché essere di stimolo alla costruzione di una mentalità che renda orgogliosi di essere cittadini europei, si perde esclusivamente nella buca sulla strada davanti alla propria casa. Circa tre anni fa proposi in un Consiglio Comunale l’istituzione di una borsa di studio per uno studente universitario da aggiungere al progetto Erasmus e l’allora maggioranza aveva affermato che non era compito del Comune. Creare occasioni per diventare “Cittadini Europei” è compito di tutti e, per quel che mi riguarda, anche della politica locale. In un contesto di partecipazione attiva alla politica mi piace pensare ad una Amministrazione che ricerca certamente finanziamenti europei per progetti locali ma ne valorizza anche la loro origine e invece questo non avviene e si perde una occasione per far aumentare, anche nelle piccole cose, l’integrazione delle genti d’Europa. D'altronde dal rapporto pubblicato dalla Amministrazione Comunale sulla partecipazione dei Consiglieri Comunali alla vita politica/amministrativa del Comune, diventa difficile, dato l’alto tasso di assenteismo, pensare a qualche proposta pro Europa … meglio pensare al proprio piccolo orticello quando si ha tempo e voglia.  
Renato Farina 

martedì 5 luglio 2016

UN PAESE – Sona – fraz. S.Giorgio in Salici




Un tempo , nel primo dopoguerra, mi raccontano gli anziani del paese, la frazione di S.Giorgio era di proprietà di alcuni latifondisti che chiamavano i braccianti nei loro fondi alla bisogna. I braccianti stazionavano sulla “galleria” del paese in “attesa” … forse poco più che alla fame. Sono passati un po’ di anni ed ora S.Giorgio ha due banche, un ufficio postale (che dovrebbe essere trasferito in una sede meno decrepita e già pronta),  la farmacia, bar, rivendita di giornali, impianti sportivi, parchi, scuole, un centro servizi e il “latifondo”  ridotto ma con uno sviluppo industriale significativo.

I grandi proprietari terrieri ci sono ancora ma l’azionariato agricolo è più diffuso e la terra è lavorata dai proprietari con l’aiuto di qualche lavoratore extracomunitario. Certamente un passaggio epocale che nel mio paese ha lasciato però traccia di alcuni significativi valori come la laboriosità della mia gente e la convinzione che lo sviluppo socio/economico è fatto di dura fatica e non di “bolle finanziarie”. 

Qualche  elemento  stride  in questo confronto epocale  come la sostanziale immobilità strutturale che fa scricchiolare qualche elemento del sistema come la viabilità. La vita sociale si sviluppa oggi in molteplici proposte che i vari soggetti pubblici e/o privati propongono alla comunità ma la parte più importante si svolge ancora all’ombra del campanile: animazioni estive per fasce di età, catechesi, corali, suonatori di campane ma anche attività sportive, culturali (nelle nostre splendide corti) e altre legate ai tanti gruppi del terzo settore che certamente dagli abitanti di questo paese , come il sottoscritto, vengono apprezzate e ce le teniamo strette.

Paese idilliaco fuori dalla realtà?...no, io penso sia cosi tranne  alcune componenti della nostra organizzazione sociale che meriterebbero di essere aggiornate dal governo locale come: - viabilità (non è cambiato molto dal primo dopoguerra), trasporti da rivedere radicalmente in una ottica di mobilità evoluta  soprattutto degli studenti che fanno veramente fatica a raggiungere la città o i poli scolastici (un dramma), una integrazione dei servizi che dovrebbero essere governati a “geometria variabile” come il controllo del territorio (carente) in un’ottica di area vasta. 

I cittadini di S.giorgio a volte pensano di essere la cenerentola del comune … forse non è cosi ma certamente il paese ha bisogno di interventi socio/strutturali significativi da parte della pubblica amministrazione in un’ottica di integrazione con le altre frazioni per una comunità forte in cui è bello vivere.



Farina Renato      

venerdì 27 maggio 2016

FESTA DEL CORPUS DOMINI


FESTA DEL CORPUS DOMINI a San Giorgio in Salici

Per il terzo anno consecutivo nel paese di San Giorgio in Salici verrà allestita, con fiori e composizioni floreali, la strada in cui passerà la processione in occasione della festa del Corpus Domini. L’iniziativa, portata avanti da un gruppo di persone del paese, vuole dare un tocco di vivacità e originalità al paese per dimostrare come la delicatezza di un fiore unita alla creatività di mani esperte possano rallegrare l’animo di ogni uno. Che ne dite di passare per vedere?  Non sarà tempo sprecato!


Renato Farina a nome del “Gruppo fiori di San Giorgio in Salici” 

sabato 30 aprile 2016

SMART CITY



   “Una città può dirsi davvero smart, quando sa dialogare. Un dialogo che deve esistere fra le tecnologie, ma anche fra gli enti del territorio e, soprattutto, tra i cittadini e fra questi e le istituzioni. Ma se, dal punto di vista tecnologico, il tema dell’interoperabilità è finalmente al centro di molti progetti, purtroppo la comunicazione e collaborazione fra le pubbliche amministrazioni, anche a livello locale, necessita di un forte sostegno.”

Ho riportato questo scritto di Alessia Tronchi, collaboratrice di smartinnovation,  perchè rispecchia il mio pensiero e credo quello di tanti altri cittadini. Nella nostra comunità vigono ancora troppi campanilismi e il meccanismo dell’autoreferenzialità è eccessivamente presente e non consente forme intelligenti di collaborazione. L’Italia è conosciuta come il paese delle 100 città e ognuna con le sue caratteristiche non solo strutturali/architettoniche , ma soprattutto culturali e questo è un bene se prima o poi si portano a sintesi le diversità ma questo vedo che spesso è molto difficile e quindi ognuno, cittadini e istituzioni, va per i fatti suoi.

Parlando con la mia gente mi accorgo sempre di più che non chiede alle istituzioni la cosiddetta “luna nel pozzo” ma servizi semplici e semplicità al loro accesso. Viviamo invece istituzioni con eccesso di regolamenti spesso incomprensibili, con una burocrazia spesso inefficiente e quindi lontani dal cuore e dalla testa dei cittadini.

Questo vale non solo per le istituzioni ma anche per i gruppi organizzati del volontariato e in questo fa ben sperare la costituzione della consulta delle Associazioni perchè si è aperta una occasione di confronto, un luogo di scambio, un contenitore social network che abbracci le varie esperienze e particolarità ma che sia anche un elemento di start up per nuove e più stimolanti “avventure sociali”. Coinvolgimento e scambio di informazioni fra l’istituzione “Comune” e i cittadini singoli o associati può essere importante per costruire un rapporto fiduciario necessario per qualsiasi progetto socio/politico.

Conclude Alessia Tronchi: “E’ un cambio di cultura quello che si impone. Il passaggio da ente che informa, a soggetto che comunica, e che quindi accetta lo scambio, la replica, la critica, senza censure e omissioni. L’evoluzione da autorità che governa il territorio, ad autorevole rappresentante della propria comunità, con la quale collabora e lavora. La metamorfosi da organo che regolamenta, ad ente che stimola, coglie, usa le idee vincenti, innovative, facilitatrici per migliorare se stessa e la società. Una evoluzione che richiede solo visione, disponibilità ed è immediatamente realizzabile.”    

 Renato Farina (Insieme per Sona)    

lunedì 11 aprile 2016

MOSTRA DI PITTURA - Gruppo Pittori di Sona




Sabato 9 aprile, in sala consigliare a San Giorgio in Salici, si è inaugurata la Mostra di Pittura del gruppo Pittori di Sona. Per il 5°anno consecutivo il gruppo ha esposto i lavori creati durante l'anno accademico dell'Università Popolare di Sona.
In un contesto armonioso, valorizzato dalle note di un violino e un violoncello, il critico d'arte prof. Guarnieri Gianluigi ha saputo dare giusto merito ad ogni opera esposta.
Il corso di pittura e disegno è tenuto dall'artista Giorgio Mazzurega: a lui va il merito di saper cogliere, estrapolare e far fissare sulle tele e sui fogli le capacità di ogni singolo partecipante al corso. E' stato notato da molti l'accrescimento qualitativo dell'espressione pittorica del gruppo.
Nella saletta attigua alla mostra di pittura hanno esposto i partecipanti al corso di Creazioni Floreali dell'Università Popolare di Sona, condotto dall’insegnante Antonia Basile, con composizioni floreali di notevole gusto estetico.
La presenza del sindaco ha contribuito ad aumentare il valore di queste piacevoli iniziative, apprezzate dai nostri concittadini visto il notevole numero di persone presenti.
Allestita con gusto sobrio, raffinato e con una bella armonia di colori, la piazzetta di via Cortivi ha dato vita ad una nicchia di eccellente attività artistica, in uno splendido pomeriggio di primavera.


Gabriella Giberti



sabato 9 aprile 2016

IL CAPPELLO NEL CUORE ... UN CUORE ALPINO



Intensa emozione questa mattina a San Giorgio per la riconsegna alla comunità del monumento ai caduti. Ristrutturato dal Gruppo Alpini di San Giorgio, come sempre attenti alla valorizzazione del patrimonio culturale storico. In questo caso il grande onore che meritano i caduti di tutte le guerre … quei ragazzi avevano venti anni … in memoria del loro sacrificio difendiamo noi ora il valore della pace, il valore della liberta,  il valore della vita. 



Renato Farina


giovedì 11 febbraio 2016

Anche a San Giorgio ... c'è aria di carnevale!




Anche quest'anno, per il secondo anno consecutivo, lo scorso 6 febbraio, carri allegorici, corpi di ballo e carnevalanti in maschera hanno portato una ventata di allegria per le vie di San Giorgio in Salici. Una giornata di festa, di sole e di musica per tutti coloro che hanno partecipato alla sfilata di carnevale organizzata dal Circolo NOI della parrocchia: tutto il paese sembra essersi lasciato trascinare dalla magica atmosfera, dai bambini fino agli anziani, dai più giovani agli adulti, dai ragazzi alle famiglie, radunati intorno alle vie del paese ad accompagnare gioiosamente il magnifico corteo.

I carri partecipanti sono stati molteplici: il corpo di ballo del carro del Circolo NOI Giustiniano di Palazzolo “I pirati della Torre” ha conquistato i bambini con i bellissimi vestiti da veri pirati; il carro dei SonArtisti di Sona ha fatto divertire tutti con il suo stravagante tema delle emoticons appartenenti all'ormai noto canale di messaggistica; il carro di Pozzomoretto ha estasiato il pubblico e i bambini con la sua imponente struttura e la giostra con i cavalli realmente funzionante. Immancabili, infine, il gruppo Adolescenti del Paese in “Quei de Sangio”, il corteo dello Tzigano di Lugagnano, i carristi di Castelnuovo e le maschere di Pastrengo... ognuno con i propri vestiti tradizionali o con maschere originali, colorate e creative. Il tutto accompagnato dai numerosissimi bambini e ragazzi che hanno preso parte alla sfilata come spettatori, armati di coriandoli, stelle filanti e di una voglia di fare festa

La sfilata ha preso il via dal parcheggio degli impianti sportivi del Paese, proseguendo per via Belvedere e poi giù per via Celà. Una volta percorsa anche via L. Da Vinci, di nuovo sù per via Santini, arrivando infine in Piazza, dove ogni gruppo ha presentato il pubblico un ultimo balletto, prima di concludere la giornata all'interno del campo sportivo.


Qui, come usanza vuole che sia fatto alla fine di ogni sfilata, è stato servito un delizioso piatto di gnocchi e un bicchiere di tè caldo a tutti i partecipanti. Inoltre, per i carristi, nelle sale parrocchiali è stato allestito e offerto un ricco rinfresco che ha dato la possibilità di rifocillarsi ai facenti parte della manifestazione.

Insomma, una giornata di festa e allegria, ravvivata dai carri con i rispettivi figurati e dalle danze a ritmo di musica,  accompagnata dalla gioia dei bambini e di tutti i partecipanti e completata in eccellenza da un cielo senza nuvole. Quella di sabato è stata sicuramente una sfilata all'insegna del divertimento, testimonianza del piccolo grande risultato che anche la piccola frazione di San Giorgio in Salici ha saputo brillantemente ottenere.

Farina Valentina








mercoledì 3 febbraio 2016

Quale Europa

Assistiamo in questi ultimi tempi ad un continuo ping pong tra il Governo Italiano e la Comunità Europea. Sono sempre stato un sostenitore della costruzione europea al punto da pensare alla nascita degli Stati Uniti D'Europa. Purtroppo gli avvenimenti e le continue polemiche mi fanno ricredere. Per costruire gli Stati Uniti D'Europa servono leader politici degni di tale nome capaci di guidare i singoli Stati  verso un obiettivo comune sostenendo chi è in difficoltà con azioni concrete e riconosciute dai cittadini. L'economia ma soprattutto le migrazioni dei popoli trovano una europa senza una guida forte e che vince alla fine è il populismo distruttivo che certamente non aiuta le Istituzioni Europee. L'egoismo dei singoli Stati sta distruggendo anche quello che era ormai consolidato o almeno cosi si sperava - la discussione su shengen insegna. La speranza è l'ultima a morire e il sogno di una Europa Unita continua nonostante tutto.

Farina Renato