LE PICCOLE COSE ...
Le piccole cose a volte hanno grandi significati soprattutto in politica dove ogni gesto, ogni parola e ogni comportamento viene analizzato. La politica è comunicazione, proposta, dialogo e dove le diversità si confrontano non in nome di una bandiera ma nella ricerca di una soluzione di un problema sia esso un problema strutturale o sociale della comunità. Ecco quello che vorrebbe esprimere questo blog insieme a quanti vorranno portare il oro contributo ... questa casa è aperta e vuole essere accogliente, nessuno verrà zittito o censurato.
Renato Farina
Un luogo per riflettere e cercare di maturare pensieri e comportamenti finalizzati a costruire una cittadinanza attiva ... per quello che si può.
Per incontri, informazioni e/o suggerimenti: renato.farina@hotmail.it
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lunedì 2 ottobre 2017
martedì 14 marzo 2017
EXTRACOMUNITARI
Il termine extracomunitario scatena già nel nome una sorte di pregiudizio sulla persona. Vero è che le Istituzione non aiutano a comprendere il significato e men che meno il fenomeno complessivo degli extracomunitari e/o dei migranti. Quando un elemento sociale cosi complesso viene anche manipolato dai vari attori che interagiscono con esso e fanno ognuno riferimenti pro domo sua, prima o dopo la situazione sfugge di mano. Ed è quello che sta succedendo con i migranti. Arrivano da situazioni drammatiche ma non si capisce chi ha il diritto e chi no perchè i centri di identificazione sono pochi e mal attrezzati. Un dato che nessuno ha smentito è che su 100 profughi che arrivano solo il 20 % ha diritto di asilo. Credo sia necessario un serio programma di accoglienza e inserimento sociale per chi ha le condizioni per essere accolto e gli altri devono essere rispediti nei paesi d'origine. L'alternativa al rimpatrio è che poi si vedono bighellonare davanti ai vari ambienti commerciali nella speranza di qualche microscopica carità. Si sentono voci che alberghi e cooperative varie si siano sistemate le strutture con i bandi che finanziavano programmi di accoglienza ... viene il dubbio che qualcuno abbia impropriamente usato soldi pubblici non finalizzati allo scopo previsto. Alle Istituzioni il compito di verificare ma soprattutto il compito di costruire programmi di accoglienza seri e solo per chi ha le condizioni per essere accolto.
Renato Farina
Renato Farina
mercoledì 1 febbraio 2017
Accoglienza e comunità
Accoglienza e comunità, un binomio difficile da coniugare ma necessario per non snaturare valori, storia, tradizioni. Quando vediamo le scene drammatiche delle guerre nel mondo e le fila di profughi ci prende un nodo alla gola e vorremmo che quella gente, trovasse la pace e vorremmo accoglierli tutti. Poi, quando è passato quell'attimo, ci troviamo di fronte alle stesse persone (ma saranno poi le stesse) ospitate nelle strutture del nostro territorio spesso a bighellonare e/o chiedere la carità davanti ai supermercati della nostra zona. E' facile riempirsi la bocca con la parola "accoglienza" ma meno facile accogliere e integrare. Alcuni alberghi del nostro territorio hanno evitato la chiusura con le risorse dello Stato devolute, direttamente o indirettamente, attraverso il programma della cosidetta "accoglienza profughi". Credo fermamente alla necessita della ospitalità ma credo altrettanto fermamente che l'integrazione debba comprendere un programma chiaro e sostanzioso di educazione ai valori della nostra comunità, di formazione e di inserimento lavorativo in modo da evitare il bighellonamento davanti ai supermercati. Certo è difficile l'attivazione di un programma di inserimento sociale serio ma è più facile parlarne senza aprire le strutture (a proposito le case parrocchiali sono aperte o chiuse a questo progetto) e facendo la carità con l'obolo una tantum senza sporcarsi le mani.
Renato Farina
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