Un tempo , nel primo dopoguerra, mi raccontano gli anziani
del paese, la frazione di S.Giorgio era di proprietà di alcuni latifondisti che
chiamavano i braccianti nei loro fondi alla bisogna. I braccianti stazionavano
sulla “galleria” del paese in “attesa” … forse poco più che alla fame. Sono
passati un po’ di anni ed ora S.Giorgio ha due banche, un ufficio postale (che
dovrebbe essere trasferito in una sede meno decrepita e già pronta), la farmacia, bar, rivendita di giornali,
impianti sportivi, parchi, scuole, un centro servizi e il “latifondo” ridotto ma con uno sviluppo industriale
significativo.
I grandi proprietari terrieri ci sono ancora ma l’azionariato
agricolo è più diffuso e la terra è lavorata dai proprietari con l’aiuto di
qualche lavoratore extracomunitario. Certamente un passaggio epocale che nel
mio paese ha lasciato però traccia di alcuni significativi valori come la
laboriosità della mia gente e la convinzione che lo sviluppo socio/economico è
fatto di dura fatica e non di “bolle finanziarie”.
Qualche elemento
stride in questo confronto
epocale come la sostanziale immobilità
strutturale che fa scricchiolare qualche elemento del sistema come la
viabilità. La vita sociale si sviluppa oggi in molteplici proposte che i vari
soggetti pubblici e/o privati propongono alla comunità ma la parte più
importante si svolge ancora all’ombra del campanile: animazioni estive per
fasce di età, catechesi, corali, suonatori di campane ma anche attività
sportive, culturali (nelle nostre splendide corti) e altre legate ai tanti
gruppi del terzo settore che certamente dagli abitanti di questo paese , come
il sottoscritto, vengono apprezzate e ce le teniamo strette.
Paese idilliaco
fuori dalla realtà?...no, io penso sia cosi tranne alcune componenti della nostra organizzazione
sociale che meriterebbero di essere aggiornate dal governo locale come: - viabilità
(non è cambiato molto dal primo dopoguerra), trasporti da rivedere radicalmente
in una ottica di mobilità evoluta
soprattutto degli studenti che fanno veramente fatica a raggiungere la
città o i poli scolastici (un dramma), una integrazione dei servizi che
dovrebbero essere governati a “geometria variabile” come il controllo del
territorio (carente) in un’ottica di area vasta.
I cittadini di S.giorgio a
volte pensano di essere la cenerentola del comune … forse non è cosi ma
certamente il paese ha bisogno di interventi socio/strutturali significativi da
parte della pubblica amministrazione in un’ottica di integrazione con le altre
frazioni per una comunità forte in cui è bello vivere.
Farina Renato