UN SOGNO
SVANITO?
In questo periodo sento importante una riflessione sulla
grande Comunità Europea che purtroppo anziché diventare la casa dei cittadini
europei è diventata un condominio litigioso. Era inevitabile vista la non
integrazione politica. La Comunità Europea è diventata una sommatoria di regole
che nel tempo delle vacche grasse potevano essere sopportate ma ora sia per la
crisi economica, sia per l’irruzione sulla scena politica di soggetti che tutto
pensano fuorché alla integrazione europea e non secondario il preoccupante
fenomeno delle migrazioni che aldilà della buona volontà non siamo capaci di
gestirlo come Comunità Europea non si riesce a continuare il processo di
integrazione ma anzi è una continua lotta degli stati nazionali contro le
Istituzioni Europee per strappare concessioni in modo particolare sotto
l’aspetto economico e della gestione dei migranti. In questo clima si sono
sviluppati sentimenti di ribellione e molti seguono chi urla più forte e chi fa
le proposte più indecenti. D'altronde quando un problema viene lasciato
marcire, in molti, non avendo idee, si lasciano prendere dalle proposte più
assurde. Basta pensare alla costruzione dei muri per la difesa dei confini e
purtroppo i paesi più bellicosi sono proprio quelli che fino a ieri erano
isolati dal mondo libero, se ne sono dimenticati dopo essere stati accolti
nella grande famiglia Europea. Personalmente ho sempre sognato la costruzione
degli “Stati Uniti d’Europa” e per realizzare questo si dovrebbero vedere
all’orizzonte leader politici capaci di proposte audaci di unione dei popoli
europei. Stanno invece emergendo, anzi sono già emersi, leader che propongono
la distruzione di quello che già esiste basti pensare all’ultimo grande strappo
dall’Unione della Gran Bretagna. E’ strano però come chi predica l’uscita dalla
Unione Europea, continui comunque a farsi accreditare il lauto stipendio di
parlamentare europeo, magari un po di vergogna non farebbe male. All’interno di
questo processo di disgregazione si sente un assordante silenzio anche della
politica locale che anziché essere di stimolo alla costruzione di una mentalità
che renda orgogliosi di essere cittadini europei, si perde esclusivamente nella
buca sulla strada davanti alla propria casa. Circa tre anni fa proposi in un
Consiglio Comunale l’istituzione di una borsa di studio per uno studente
universitario da aggiungere al progetto Erasmus e l’allora maggioranza aveva
affermato che non era compito del Comune. Creare occasioni per diventare
“Cittadini Europei” è compito di tutti e, per quel che mi riguarda, anche della
politica locale. In un contesto di partecipazione attiva alla politica mi piace
pensare ad una Amministrazione che ricerca certamente finanziamenti europei per
progetti locali ma ne valorizza anche la loro origine e invece questo non
avviene e si perde una occasione per far aumentare, anche nelle piccole cose,
l’integrazione delle genti d’Europa. D'altronde dal rapporto pubblicato dalla
Amministrazione Comunale sulla partecipazione dei Consiglieri Comunali alla
vita politica/amministrativa del Comune, diventa difficile, dato l’alto tasso
di assenteismo, pensare a qualche proposta pro Europa … meglio pensare al
proprio piccolo orticello quando si ha tempo e voglia.
Renato Farina