Per incontri, informazioni e/o suggerimenti: renato.farina@hotmail.it

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domenica 2 ottobre 2016

Un sogno svanito


UN SOGNO SVANITO?
In questo periodo sento importante una riflessione sulla grande Comunità Europea che purtroppo anziché diventare la casa dei cittadini europei è diventata un condominio litigioso. Era inevitabile vista la non integrazione politica. La Comunità Europea è diventata una sommatoria di regole che nel tempo delle vacche grasse potevano essere sopportate ma ora sia per la crisi economica, sia per l’irruzione sulla scena politica di soggetti che tutto pensano fuorché alla integrazione europea e non secondario il preoccupante fenomeno delle migrazioni che aldilà della buona volontà non siamo capaci di gestirlo come Comunità Europea non si riesce a continuare il processo di integrazione ma anzi è una continua lotta degli stati nazionali contro le Istituzioni Europee per strappare concessioni in modo particolare sotto l’aspetto economico e della gestione dei migranti. In questo clima si sono sviluppati sentimenti di ribellione e molti seguono chi urla più forte e chi fa le proposte più indecenti. D'altronde quando un problema viene lasciato marcire, in molti, non avendo idee, si lasciano prendere dalle proposte più assurde. Basta pensare alla costruzione dei muri per la difesa dei confini e purtroppo i paesi più bellicosi sono proprio quelli che fino a ieri erano isolati dal mondo libero, se ne sono dimenticati dopo essere stati accolti nella grande famiglia Europea. Personalmente ho sempre sognato la costruzione degli “Stati Uniti d’Europa” e per realizzare questo si dovrebbero vedere all’orizzonte leader politici capaci di proposte audaci di unione dei popoli europei. Stanno invece emergendo, anzi sono già emersi, leader che propongono la distruzione di quello che già esiste basti pensare all’ultimo grande strappo dall’Unione della Gran Bretagna. E’ strano però come chi predica l’uscita dalla Unione Europea, continui comunque a farsi accreditare il lauto stipendio di parlamentare europeo, magari un po di vergogna non farebbe male. All’interno di questo processo di disgregazione si sente un assordante silenzio anche della politica locale che anziché essere di stimolo alla costruzione di una mentalità che renda orgogliosi di essere cittadini europei, si perde esclusivamente nella buca sulla strada davanti alla propria casa. Circa tre anni fa proposi in un Consiglio Comunale l’istituzione di una borsa di studio per uno studente universitario da aggiungere al progetto Erasmus e l’allora maggioranza aveva affermato che non era compito del Comune. Creare occasioni per diventare “Cittadini Europei” è compito di tutti e, per quel che mi riguarda, anche della politica locale. In un contesto di partecipazione attiva alla politica mi piace pensare ad una Amministrazione che ricerca certamente finanziamenti europei per progetti locali ma ne valorizza anche la loro origine e invece questo non avviene e si perde una occasione per far aumentare, anche nelle piccole cose, l’integrazione delle genti d’Europa. D'altronde dal rapporto pubblicato dalla Amministrazione Comunale sulla partecipazione dei Consiglieri Comunali alla vita politica/amministrativa del Comune, diventa difficile, dato l’alto tasso di assenteismo, pensare a qualche proposta pro Europa … meglio pensare al proprio piccolo orticello quando si ha tempo e voglia.  
Renato Farina